Il mio Rigoletto a Bologna – tutte le recensioni
Ho lasciato per ultima la benfatta direzione di Matteo Beltrami, concertatore dal sicuro istinto teatrale: dote idonea a conseguire un concorde, armonico respiro tra orchestra e palcoscenico. E poi, ampia paletta di colori, con un fraseggio elastico risolto in buona varietà di tempi e di dinamiche, con pianissimo quasi impercettibili, rapinosi rubato, espressivi ritardando. Intelligenti gradazioni inserite in un vasto arazzo di suoni. E quindi pazienza se – non so perché – ci nega il raddoppio della cabaletta del Duca.
Esperta sotto ogni aspetto la sollecita e raffinata direzione di Matteo Beltrami.
Francesco Lora – Ilcorrieremusicale.it
L’orchestra del Teatro Comunale di Bologna è guidata con lucidità e trasporto da Matteo Beltrami, autore di una lettura ripulita da quasi tutti i vezzi della “tradizione” (con qualche libertà in più per il tenore, mentre il protagonista evita con rigore i diversi “sol” disseminatisi nel tempo), attento a dinamiche e colori, incline a valorizzare tanto il dramma quanto i momenti più lirici con coerenza ed equilibrio fra le parti.
Grigorij Filippo Calcagno – ierioggidomaniopera.com
Sul podio, Matteo Beltrami ha diretto con grande sicurezza, riuscendo a trovare i colori e i tempi giusti per l’orchestra, senza perdere di vista le voci
Come direttore dell’ottima Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, Matteo Beltrami si è distinto non solamente come accompagnatore particolarmente accurato dei cantanti, ma ci ha mostrato una volta di più quanto eccitante possa essere una serata con un titolo sentito tante volte, quando la tensione arriva al calor bianco ed è pure mantenuta senza interruzione di continuità.
Matteo Beltrami riesce a disegnare bene la cura verdiana per il fraseggio orchestrale evitando inutili vezzi.
..Matteo Beltrami che ha ripetuto la sua entusiasmante lettura del capolavoro verdiano, già apprezzata al Teatro Coccia di Novara. Pure in questo caso una estrema pulizia nell’evitare cadenze e acuti fuori ordinanza e grande rispetto dello spartito eseguito con l’unico taglio della ripetizione della cabaletta del tenore al secondo atto.
Andrea Merli – iteatridellest.com
In questa versione emerge soprattutto la grandiosità della musica sotto la bacchetta di Matteo Beltrami, che riesce a ottenere risultati superbi dirigendo un’orchestra, come quella del Teatro Comunale, che sa come seguirlo con precisione e cura. Il Maestro coglie le sfumature delicate del partitura con i cambiamenti determinati in termini di velocità, tono e intensità, a sottolineare le reminiscenze, dolce e amorevole sentimenti di Gilda, la frivolezza del Duca, abiezione dei cortigiani e le molteplici sfaccettature di Rigoletto, che spaziano dall’adulazione, la perversione, la ferocia e la superstizione alla tenerezza di un padre. Perfetto l’accordo tra voci e orchestra, il ritmo frenetico della musica in «Cortigiani vil razza dannata». Molto suggestiva è la resa musicale della tempesta, affidato a luci e sfumature molto veloci e straordinariamente evocative.
Magda Ruggeri Marchetti – codalario.com
Il quarantatreenne maestro genovese sigla un Rigoletto di spiccata teatralità, teso e corrusco, ma non alieno da oasi di disteso lirismo. La lettura è integrale, fatta eccezione per la ripresa di Possente amor mi chiama, con compromessi tra edizione critica e tradizione.
Silvano Capecchi – operaclick.com
Dirige Matteo Beltrami, cui saimo molto grati per un’esecuzione quasi integrale dalla partitura, per indiscussa proprietà stilistica in questo repertorio, per la duttilità dei tempi e la varietà di colori orchestrali, per l’intesità drammatica impressa all’intera concentrazione
Marco Beghelli – Il Resto del Carlino
sul podio Matteo Beltrami riesca a combinare al meglio l’attenzione per il palcoscenico e le esigenze dei solisti con la cura per il fraseggio orchestrale, con soluzioni anche di pregio ed evitando puntature fuori ordinanza e altri vezzi di tradizione.